Napoli, 8 marzo 2014 – Il Lungomare non s’ha da liberare. Almeno non più. Accogliendo un ricorso di cittadini e commercianti, gli stessi che hanno organizzato stagioni di blocchi, proteste e sit in ai piedi del Comune di Napoli, i giudici del Tar hanno bloccato la famigerata “Ztl del mare”. Come se le roghe non bastassero per il sindaco De Magistris. Già, perché il tribunale amministrativo ha definito illegittimi i varchi elettronici e fuorilegge soprattutto quei permessi per il transito e la sosta per ottenere i quali i residenti hanno dovuto sborsare fino a 200 euro. Il Comune rischia ora di dover pagare sia i residenti che chiederanno il rimborso del pass sia il costo delle telecamere istallate ai varchi e che non verranno mai usate, con un danno erariale non indifferente. Il provvedimento di stop al traffico è sospeso fino a giugno. Vittoria dei ricorrenti, ben 40 commercianti della zona di Chiaia, tra cui nomi storici come Marinella, Monetti, Moccia, Portolano, assistiti dagli avvocati Felice Laudadio e Manfredi Nappi. Accanto ai ricorrenti l’Associazione lotta piccole illegalità (Alpi), la stessa che ha fatto partire, con propri esposti, le indagini su America’s Cup. A leggere la sentenza, si scopre che i varchi di via Acton, piazza Amedeo e piazza Sannazaro non potranno essere riattivati. Il cuore del provvedimento riguarda l’introduzione di un pass a pagamento in assenza di un piano urbano del traffico. “È ammessa l’adozione di una tariffazione sono in via sperimentale nel caso manchi un piano del traffico – scrive la magistratura amministrativa – per non più di un anno e a condizione che nella relazione tecnica che deve accompagnare il progetto di tariffazione siano precisati gli obiettivi e i relativi criteri di verifica”.
Palazzo San Giacomo è chiamato, a questo punto, a cambiare strategia. Dalla sua, il Comune di Napoli è totalmente sprovvisto di un piano traffico aggiornato (l’ultimo aggiornamento risale al 20022004). Ed è crollata la tesi difensiva secondo cui i soldi richiesti ai cittadini per il pass costituiscono solo un rimborso del costo per il rilascio del contrassegno. La sentenza, ovviamente, non è definitiva. Il Comune può fare ricorso al Consiglio di Stato. Nel frattempo, i ricorrenti potranno chiedere la restituzione di quanto versato per l’acquisto del contrassegno necessario per l’accesso alla Ztl del mare.
(giuseppe porzio)
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